PALERMO RISCHIA DI PERDERE ANCHE I 4, 6 MILIARDI DEL “Recovery Fund”.
Dopo un incontro in videoconferenza che si è svolto tra le organizzazioni sindacali degli edili, il sindaco Leoluca Orlando, il vice sindaco Fabio Giambrone, l’assessore alla Mobilità Giusto Catania e l’assessore ai Lavori pubblici Maria Prestigiacomo, i sindacati hanno dichiarato :
“ E’ importante che sia ripreso il confronto con l’amministrazione comunale sulle opere edili necessarie per la città. Ma non possiamo nascondere un po’ di malcontento per il fatto che, dal 2016 a oggi, nessuna delle opere previste nel Patto per Palermo sia ancora andata in gara. Per mancanza di progetti.“
In parole povere i sindacati hanno accusato ( un pò ) il Comune per il fatto che “dal 2016 a oggi….. nessuna delle opere previste nel Patto per Palermo sia ancora andata in gara. Per mancanza di progetti”
I motivi di tale fallimento sono diversi , per esempi la mancanza di personale tecnico.
“La quota 100 ha svuotato gli uffici tecnici degli enti e delle stazioni appaltanti. Per questo abbiamo chiesto un intervento del Comune di Palermo per reperire nuovi tecnici per gestire i progetti e le risorse economiche che saranno messe in campo nei prossimi anni”
Ma Orlando, su questo argomento è stato molto vago ma ha illustrato un pacchetto di opere pubbliche ( l’ennesima promessa?) che l’amministrazione comunale sta predisponendo per la città di Palermo, da inviare entro…… il 31 dicembre ( sob !!!!) per l’accesso ai…. 4,6 miliardi assegnati col “Recovery Fund”.
Con quali tecnici ? MISTERO
Se in 4 anni non sono stati capaci a mandare a gara un solo progetto previsto dal “ Patto per Palermo” come faranno in meno di due mesi a predisporre progetti per 4, 6 miliardi ?
Appare evidente che tali finanziamenti sono a forte rischio .
Comunque qualcosa si muove , infatti i sindacati hanno dichiarato :
“Apprendiamo che l’amministrazione sta lavorando, d’intesa col governo nazionale, per il recupero di una parte residua dei 17 milioni di euro per il ponte Corleone . Ci sembra positiva, a questo proposito, anche la nuova possibilità allo studio di affidare ad Anas, con un accordo quadro, i lavori di manutenzione dei due ponti, ed evitare la perdita dei finanziamenti”.
Finalmente il Comune ha capito che non è in grado di portare in porto nessuna opera pubblica se non chiedendo l’aiuto ad altri enti .
Peccato che se ne sono accorti solo ora.
Il RECOVERY FUND è solo fumo negli occhi, raga. Nemmeno gli altri Stati e il parlamento Europeo vedono di buon’occhio questi prestiti degni di usurai come Conte Dracula, o forse perfino Soros e Merkel. Lo Stato ha un sacco di debiti. Comunque, Via la Mafia dallo Stato !
ESATTO ! E devi considerare pure il fatto che il Decreto Ristoro appunto non è una legge. Come non esiste una legge che ti impone le mascherine nei luoghi chiusi nonostante qualche padrone non lo sappia, non esiste una legge che garantisce agli stessi titolari i fondi d’indennizzo per tenere chiuse delle attività. Sono appunto decreti non convertiti in legge e quindi non aventi forza di legge. Qui a Catania, almeno in via Etnea si lavora senza sosta e i poliziotti non ne fanno più multe. Il diritto al lavoro è tipico di paesi come l’Italia a patto che siano governati da gente sana di mente. Mentre in Cina il lavoro è addirittura un DOVERE !! Se non lavori lo Stato non ti paga. Qui invece si prendono il reddito di nullafacenza grazie ai 5 stalle e possono pure smettere di lavorare. Lo percepiscono pure gli abusivi questo reddito, che per legge spetta a tutti. Ma guai a togliere il diritto di lavorare a chiunque.